L'attivista saharawi per i diritti umani, Hasanna Douihi, ha informato che la sua famiglia, residente nella città occupata di Laayoune è stata sottoposta a un brutale attacco da parte delle forze di sicurezza marocchine in abiti civili.
Hanno distrutto la casa, aggredendo violentemente la moglie, l'attivista saharawi Mina Baali e Salha Butenguiza.
Ha anche sottolineato che l'attacco alla casa è avvenuto dopo che le forze di occupazione hanno deliberatamente assediato e circondato tutti i vicoli che conducono alla casa, impedendone l'accesso e distruggendo l'alimentazione elettrica della casa stessa.
Hanno fatto irruzione e rubato tutti i cellulari, macchine fotografiche, contanti, uno speciale dispositivo a energia solare, un laptop, bandiere saharawi e un gran numero di libri personali.
Hassana Douihi ha denunciato che dalla scorsa notte ha perso i contatti con sua moglie Mina Baali e il loro giovane figlio Saad Douaihy (13 anni).
D'altra parte, anche suo fratello e sua cognata furono sottoposti ad un assedio totale, minacciati di violenza. Diversi militanti sono stati anche aggrediti violentemente mentre si avvicinavano alla casa della famiglia di Hassana Douihi.
Il difensore dei diritti umani saharawi ha concluso la sua dichiarazione secondo cui suo figlio Saad (13 anni), sua moglie combattente Mina Abaali e la giornalista Salha Butenkiza sono isolati dal mondo e privati dell'elettricità e della comunicazione con il mondo esterno.
Ha sottolineato che la situazione è grave alla luce del blocco mediatico e militare imposto dallo stato di occupazione marocchino nei territori occupati del Sahara occidentale.