L'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha rivelato i contatti ufficiali tra l'Unione europea e il Fronte Polisario, per conoscere i diversi aspetti legati all'attuale situazione nel Sahara occidentale. In una risposta scritta alle domande della deputata Sandra Pereira, Borrell ha affermato che i contatti con il movimento saharawi avvenuti a fine dicembre 2020 nella rappresentanza di Bruxelles, cioè dopo lo scoppio della guerra, hanno affrontato la questione politiche e umanitarie relativa al Sahara occidentale. In tale occasione, l'Unione europea ha ribadito il suo pieno sostegno al processo guidato dalle Nazioni Unite per trovare una soluzione giusta, duratura e reciprocamente accettabile alla questione del Sahara occidentale, in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Per quanto riguarda la situazione umanitaria nei campi profughi saharawi, Borrell ha assicurato che la Commissione europea si era occupata attraverso vari contatti con il Fronte Polisario alla fine dello scorso anno. Ha anche indicato che l'UNHCR monitora la situazione umanitaria nei campi profughi, sulla base di ciò, quest'anno il suo finanziamento è stato aumentato, superando il milione di euro stanziati alle autorità sahrawi per contrastare le infezioni e attuare efficacemente misure preventive. In conclusione, il Commissario europeo per la gestione delle crisi e gli aiuti umanitari, Christos Stylianides, ha elogiato le misure adottate dalle autorità sahrawi per prevenire la diffusione della pandemia di COVID-19 nei campi profughi sahrawi e nelle aree liberate, sottolineando al riguardo il ruolo la Mezzaluna Rossa Saharawi, che mantiene fluidi canali di comunicazione con l'UE. Il funzionario europeo ha osservato che l'Unione europea spera nella nomina con urgenza di un nuovo inviato personale presso le Nazioni Unite per una rapida ripresa dei negoziati sotto l'egida dell'ONU.
