L'Unione nazionale delle donne saharawi (UNMS) ha denunciato la repressione e l'escalation di persecuzioni e molestie nei confronti degli attivisti per i diritti umani e delle loro famiglie nel Sahara occidentale occupato.
In un comunicato stampa diffuso, l'UNMS ha ribadito la sua più ferma condanna "dell'ingiustizia, dell'oppressione, delle aggressioni e degli stupri a cui sono sottoposte Sultana, e altre donne nelle città saharawi occupate".
L'UNMS ha descritto come un crimine quello che il Marocco sta facendo alle sorelle Khaya e con tutti gli attivisti che chiedono l'indipendenza e contro l'occupazione. In questo senso ha lanciato un appello alle organizzazioni internazionali e per i diritti umani "affinché intervengano a favore della protezione dei civili saharawi, in particolare delle donne attiviste.
In una lettera indirizzata a varie organizzazioni per i diritti umani delle Nazioni Unite, sono state documentate tutte le violazioni e crimini di guerra contro gli attivisti saharawi nel Sahara occidentale occupato.
Sia il Fronte POLISARIO che le organizzazioni nazionali saharawi per i diritti umani hanno denunciato la situazione delle sorelle Khaya e la repressione nelle città occupate e hanno chiesto protezione e difesa degli attivisti saharawi nelle città occupate.