Tre mesi dall'inizio della guerra nel Sahara occidentale, continuano ad arrivare manifestazioni di solidarietà da diversi gruppi della società civile.
Cento giornalisti e scrittori provenienti dalla Spagna hanno lanciato una campagna "Report on Western Sahara, Siamo coscienti".
Un'iniziativa che richiama la responsabilità della Spagna nella decolonizzazione della sua ex colonia e richiama l'obbligo di coprire e riferire su questo conflitto dimenticato.
Ogni giorno continuano ad aderire giornalisti di tutti i quotidiani e giornali spagnoli, i nomi di Rosa Montero, Javier Gallego, Virginia P. Alonso, Antonio Maestre, Andrea Momoitio, Olga Rodríguez, Pedro Vallín, Sato Díaz, Pablo Elorduy o Ana Pardo de Vera e molti altri.
Questi professionisti rivendicano i "legami sentimentali ed emotivi, culturali, sociali, economici, familiari" che esistono tra i due popoli.
Il ritorno della guerra lo scorso novembre 2020, rappresenta un fallimento della comunità internazionale e dello Stato spagnolo, che non sono stati in grado di garantire il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.
A ciò si aggiunge la dichiarazione illegale e unilaterale di Trump di riconoscere la sovranità marocchina sui territori occupato del Sahara occidentale.
I giornalisti firmatari denunciano le dure condizioni di esilio e occupazione che il popolo saharawi ha subito per quarantacinque anni.
I territori occupati dal Marocco sono una prigione a cielo aperto per la popolazione saharawi. I loro diritti più elementari sono stati sistematicamente violati nel Sahara occidentale.